Titolo: Abbiamo sempre vissuto nel castello
Autore: Shirley Jackson
Pagine: 180
Prezzo: 18 euro
Editore: Adelphi
Trama
È con toni sommessi e deliziosamente sardonici che la diciottenne Mary Katherine ci racconta della grande casa avita dove vive reclusa, in uno stato di idilliaca felicità, con la bellissima sorella Constance e uno zio invalido. Non ci sarebbe nulla di strano nella loro passione per i minuti riti quotidiani, la buona cucina e il giardinaggio, se non fosse che tutti gli altri membri della famiglia Blackwood sono morti avvelenati sei anni prima, seduti a tavola, proprio lì in sala da pranzo. E quando in tanta armonia irrompe l'Estraneo (nella persona del cugino Charles), si snoda sotto i nostri occhi, con piccoli tocchi stregoneschi, una storia sottilmente perturbante che ha le ingannevoli caratteristiche formali di una commedia. Ma il malessere che ci invade via via, disorientandoci, ricorda molto da vicino i "brividi silenziosi e cumulativi" che - per usare le parole di un'ammiratrice, Dorothy Parker abbiamo provato leggendo "La lotteria". Perché anche in queste pagine Shirley Jackson si dimostra somma maestra del Male - un Male tanto più allarmante in quanto non circoscritto ai 'cattivi', ma come sotteso alla vita stessa, e riscattato solo da piccoli miracoli di follia.
"Abbiamo sempre vissuto nel castello" altrimenti
intitolato "Così dolce, così innocente" è un libro dall'inaspettato
risvolto thriller. Ho riesumato una vecchia edizione Adelphi in casa e, spinta
da non so quale curiosità, ho deciso di leggerlo.
I protagonisti del romanzo sono tre: due sorelle tra i venti
e i trent'anni e uno zio malato e abbastanza anziano. Questa piccola famiglia
vive in un castello circondato da enormi giardini e isolata dal mondo esterno.
Ciò perché qualche anno prima l'intera famiglia è stata sterminata lasciando
loro come unici superstiti: l'efferato omicidio tiene lontani curiosi e
paesani. Fino a che non giunge in visita l'arrivista cugino Charles, questa
nuova presenza sconvolgerà l'equilibrio, già precario, delle due donne.
Ho trovato questo breve romanzo una piacevole lettura,
scorrevole e intrigante perché in ogni capitolo viene svelato un nuovo segreto
fino alla rivelazione finale. Nelle prime pagine al lettore viene presentata
una piccola famiglia silenziosa e isolata ma, successivamente, s’inizia ad
avvertire che qualcosa non va. Ci si accorge della tensione costante solo
perché si comprende che c’è un mistero da svelare e l’autrice, attraverso delle
bricioline di pane sparpagliate nella storia, spinge il lettore ad andare
avanti per sapere cosa è successo negli anni precedenti. I sospetti aumentando
fino ad arrivare alla sorpresa finale.
La voce narrante è piuttosto inquietante, o almeno mi ha
comunicato questa sensazione, e intorno ai diversi personaggi aleggia un alone
di segretezza: tutti nascondono qualcosa. Qualcosa di davvero importante.
I personaggi, pur non essendo approfonditi in queste poche
pagine, ti costringono a guardare alla realtà attraverso il loro punto di vista
malato, insomma, hanno un perché e le loro caratteristiche distintive che,
unite a questa ambientazione quasi gotica, rendono davvero particolare l’intera
storia.
Non vi aspettate un romanzo con forti colpi di scena o
rivolgimenti improvvisi perché il tutto si rivela con molta calma attraverso
indizi e sensazioni fugaci, nel silenzio di una grande casa vuota e isolata. Ho
apprezzato questo libro grazie al crescendo di piccoli brividi che ti trasmette
e alla maestria dell’autrice che molto sottilmente crea un racconto horror
senza far uscire una goccia di sangue. Assegno 3 stelline e mezzo.
Lya
I libri di questo genere devono necessariamente essere scritti molto bene per risultare piacevoli; non ho mai letto niente di Shirley Jackson, probabilmente perché è un'autrice particolare e lontana dal tipo di letture che preferisco. Però mi hai incuriosito. Appena ne avrò l'occasione cercherò di conoscere meglio questa autrice...anche perché trovo che quando sono le donne a scrivere horror/ thriller i libri risultano sempre particolarmente interessanti...
RispondiEliminaUn saluto
Anche io non mi aspettavo moltissimo da questo romanzo e invece ne sono rimasta piacevolmente sorpresa!
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