Titolo: E alla fine successe qualcosa di meraviglioso
Autore: Sonia Laredo
Pagine: 368
Prezzo: 16 euro
Editore: Mondadori
Data di pubblicazione: ottobre 2014
Trama
"Durante la mia esistenza, i libri mi hanno più volte salvato la vita. Gli scrittori, vivi e morti, sono diventati i miei amici dell'anima, coloro che non mi abbandonavano mai, che mi parlavano quando nessuno lo faceva, dal loro cuore al mio cuore tante volte spezzato. Nel corso della mia vita, i libri mi hanno protetto dal fallimento, dalla depressione, dall'isolamento e persino dalla follia. Perciò non mi pareva strano immaginare che sarebbero venuti in mio aiuto anche per riscattarmi dal disastro e dalla povertà, arrivato il momento. Che arrivò..." Dopo una brillante carriera come editor, infatti, la quarantenne Brianda Gonzaga viene improvvisamente licenziata. Tutte le sue certezze crollano in un attimo, ma decide di non lasciarsi abbattere e di rifugiarsi, ancora una volta, nel mondo delle possibilità infinite, quello delle storie. E dopo aver consultato gli adorati libri come un oracolo, sceglie di seguire la via che le hanno indicato: senza pensarci due volte prende un volo per il Nord della Spagna, noleggia un'auto e si lancia in una nuova, sconosciuta avventura alla riscoperta di se stessa. Ma il destino ha in serbo per lei ancora grandi sorprese... Ben presto, infatti, si troverà a lavorare nella libreria di Nuba - un paesino incantato lungo il Cammino di Santiago - come braccio destro di Lorenzo, lo storico libraio che diventa subito il suo migliore amico e la sua guida spirituale. E anche l'amore farà capolino da dietro un angolo e sarà inatteso, travolgente e la turberà nel profondo. E alla fine... Alla fine succederà qualcosa di meraviglioso...
Come per quanto riguarda i libri fantasy che tocco e
magicamente diventano serie( se già non lo sono) o i libri storici al
femminile, quando vedo un romanzo che parla di libri, librerie, biblioteche e
lettori, non posso fare a meno di soffermarmi e possibilmente di leggerlo.
"Alla fine successe qualcosa di meraviglioso" fa proprio parte di
questa categoria e mi ha piacevolmente sorpresa!
Brianda, dopo vent'anni di lavoro presso una casa editrice
di Madrid, si ritrova improvvisamente senza lavoro e senza uno scopo nella
vita. Lei che ama i libri, che è abituata a dialogare con gli scrittori, a
essere orgogliosa dei risultati ottenuti come editor, ora che non ha più nulla
di tutto questo è decisa a cambiare vita. Lascia il cellulare a casa, apre un libro
e decide di partire verso nord, senza una meta precisa. Un guasto alla
macchina, un misterioso amante e un cartello che indica la strada per una
libreria sono il segnale che aspettava: passa pochi giorni a Nuba e s'innamora
della piccola cittadina isolata. Proprio Nuba con Don Lorenzo, proprietario
della libreria e gli altri abitanti del posto, rendono possibile il cambiamento
tanto cercato da Brianda.
Sinceramente parlando non mi aspettavo molto da questo
libro.... e invece mi sono dovuta ricredere perché, nonostante qualche cosetta
qua e là, questo romanzo ha saputo scaldare il mio cuore di lettrice e di
donna.
Prima di dirvi ciò che penso, vorrei riportare un frase che
mi è rimasta impressa e che ho dovuto segnare:
"Pensai che dovevo dire qualcosa di divertente, dimostrare a
quell'uomo che avevo familiarità con le parole quanto o più di lui, che avevo
lavorato per tutta la vita con le parole, che mi ero rifugiata in loro che
avevo ostruito la mia realtà e i miei sogni con le parole. Che, generalmente,
le parole venivano da me senza che mi sforzassi di chiamarle, come animaletti
domestici che cercano di saziare la loro fame e la loro sete ai piedi della
propria padrona."
Come avrete capito, il punto forte del romanzo è lei,
Brianda, donna che vive calata nei libri, che respira parole e vive per questo:
lettrice onnivora che ama il suo lavoro. In tutta la storia sono disseminate
moltissime riflessioni sulla lettura, sull'attualità, sull'amore, sulla
moralità sempre infarciti con riferimenti a libri, soprattutto spagnoli, che mi
hanno incuriosita parecchio. L'aggettivo che calza a pennello per Brianda è:
ricca. Lei è ricca di cultura, di domande e opinioni personali, riflette e,
attraverso i libri, esprime se stessa in tutto grazie soprattutto alle sue
conoscenze in letteratura internazionale.
Il licenziamento improvviso porta questa particolare
protagonista a ricominciare da zero, a rivedere le sue priorità e a soddisfare
curiosità che non sapeva neanche di avere. Il suo esilio volontario a Nuba la
porta ad affrontare un radicale cambio di punto di vista: Brianda passa da una
vita da città a una da campagna isolata. I suoi ritmi di vita mutano lentamente
e ciò la spinge a rivedere e a gustare maggiormente ogni attimo della sua
esistenza, sempre in compagnia dei libri. Insieme a questi cambiamenti, durante
la narrazione, ne avviene un altro di proporzioni quasi epiche che però non la
sconvolge moltissimo perché ormai ha iniziato un percorso di accettazione, evoluzione
e di crescita corredato da nuove esperienze che non pensava avrebbe mai avuto.
Tra i diversi personaggi che mi hanno fatto calare nella periferica ambientazione, c'è Tòmas,
l'uomo del mistero che rimane ambiguo per la maggior parte del libro e, pur non
essendo onnipresente nella vita di Brinda, risulta essere uno dei punti chiave
di tutta la storia. Questa sua assenza/presenza è una cosa del tutto positiva
per quello che mi riguarda: c'è ma non si sente moltissimo. Vi dico questo
perché il libro è fondamentalmente un romance, ricco di tante altre cose, ma
appartiene a quel genere senza però essere incentrato sui rapporti umani di
Brianda.
Tutto questo insieme all'ambientazione un po' fuori dal tempo
e allo stile scorrevole dell'autrice ha reso la lettura davvero molto
piacevole.
Assegno tre telline e mezzo al romanzo.
Lya
Non è proprio in cima alla mia lista di letture, magari quando ne avrò smaltite un po'. Però qualcosa continua a non convincermi.
RispondiEliminaUna lettura semplicemente fantastica, che cattura dalla prima all'ultima pagina...Attendiamo il prossimo libro di questa "nuova" autrice!
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