Titolo: La straniera
Serie: Outlander (volume I)
Autore: Diana Gabaldon
Pagine: 838
Cartaceo: 11€
Editore: Tea
È il 1945. La seconda guerra mondiale finalmente è terminata, e Claire Randall, un'infermiera militare inglese, si riunisce al marito, dopo sette anni di lontananza, in una sorta di seconda luna di miele nelle Highlands scozzesi. Ma durante una passeggiata solitaria, visitando un antico circolo di pietre, la giovane donna si ritrova improvvisamente catapultata in un'altra epoca, in una Scozia settecentesca, dilaniata dalla guerra e dai conflitti tra clan. Nelle Highlands più selvagge e desolate, tra streghe e inquisitori, intrighi e passioni, Claire dovrà affrontare un susseguirsi di vicende che metteranno a rischio non soltanto la sua vita ma anche il suo cuore: l'incontro con un giovane e carismatico cavaliere scozzese la costringerà a una scelta radicale, tra due uomini e due destini.
“La
straniera” è il primo romanzo della saga fantasy “Outlander “ ideata da Diana
Gabaldon. Il primo di 13 romanzi. La caratteristica principale che caratterizza
questo romanzo e lo differenzia dai seguenti volumi, è il suo essere
autoconclusivo. Quindi se dopo aver letto il primo capitolo della saga sentite
di non esserne particolarmente attratti, non sarete costretti necessariamente a
leggere i volumi seguenti per scoprire “Come va a finire la storia?”.
Il romanzo
ha tutte le caratteristiche per essere un bel libro da leggere: ambientazioni
magiche, un viaggio nel tempo e una forte storia d’amore. Un romanzo per cui
nutrivo grandissime aspettative e che solo in parte sono state disattese.
Ma partiamo
con ordine.
Piccola digressione sulla trama, ma senza
spoiler.
Siamo nel 1945. Claire Randall è una giovane infermiera che, dopo la fine della
Seconda Guerra Mondiale, riesce finalmente a godersi la luna di miele con il
marito Frank, sposato alcuni prima e con
cui non ha mai potuto vivere una felice vita coniugale a causa della Guerra e
dell’inevitabile separazione.
Come meta
del loro viaggio scelgono le mistiche Highlands scozzesi, luoghi pervasi di
magia e mistero, terre ricche di storia e misticismo. Frank, professore
universitario, in attesa di ricoprire il ruolo di professore ad Oxford, coglie
l’occasione di questo viaggio per fare ricerche in archivio e scoprire qualcosa
di più sul suo antenato Jonathan Randall.
Durante
queste ricerche però Claire mostra noia e insofferenza. Sceglie così una
mattina di fare una passeggiata per passare il tempo, decidendo di tornare a
Craig Na Dun, un misterioso cerchio di pietre scoperto qualche giorno prima
assieme al marito e con il quale aveva assistito a un misterioso rito compiuto
da donne del luogo. Claire è attratta da quel luogo, come se una forza
invisibile l’avesse voluta lì. E senza volerlo, senza sapere bene cosa stesse
succedendo, solo poggiando la mano su una di quelle pietre, si ritrova
all’improvviso
trasportata nel tempo, nel 1743. Appena giunta nel passato si
imbatte in alcuni soldati inglesi che cavalcavano all’inseguimento di alcuni
giacobiti scozzesi. All’inizio, come è ovvio che sia, la situazione le appare
surreale e incomprensibile, pensa si tratti di una trovata pubblicitaria, o di
un film. In un secondo momento pensa addirittura si tratti di uno scherzo di
Frank, ma ben presto deve ricredersi. Per quanto il tutto possa sembrare un
sogno, Claire ha davvero viaggiato nel tempo e seppur abbia tentato di tornare
al cerchio di pietre per provare a viaggiare nuovamente verso il presente, il
tentativo è fallito. Liberata dalle grinfie degli inglesi che avevano tentato
di violentarla, gli scozzesi suoi salvatori, guidati da Dougal McKanzie,
decidono di condurla con loro presso il castello di Leoch e di lasciare
decidere delle sue sorti il capo clan, Colum McKanzie. Per Claire infatti la situazione
è tutt’altro che facile: il suo spiccato accento inglese infatti fa ben presto
sospettare che lei altri non sia che una spia inglese inviata dalla corona per
scovare informazioni sulle attività giacobite nelle terre scozzesi. Inizia così
per la giovane una nuova vita in cui non solo dovrà farsi accettare dagli
abitanti del castello, e per farlo ricoprirà il ruolo di medico sfruttando le
sue conoscenze nel campo, ma dovrà anche essere abile a dimostrare che ella non
è una spia come in molto credono. Sarà proprio durante questa sua permanenza a
Leoch che Claire conoscerà l’affascinante e coraggioso Jamie Fraser, un giovane
scozzese che sa fare quasi tutto, tranne una cosa: tenersi fuori dai guai.
Perdonate
questa lunga, ma doverosa premessa, ma era necessaria per inquadrare la storia,
senza incorrere in spoiler.
Il romanzo
consta di ben 800 pagine e ammetto che ho impiegato un po’ di tempo a leggerlo.
Questa cosa mi è molto dispiaciuta perché in alcuni punti la storia scorreva
così lentamente che ho faticato a leggerla. Potevo leggere 200 pagine in un
pomeriggio, così come, anche un po’ per alcuni impegni, potevo leggerne 200 in
una settimana. Un ritmo un po’ altalenante. Parliamo però dei personaggi. Claire Randall, sicuramente protagonista
indiscussa della storia, è un personaggio che avrebbe dovuto e potuto dare
tanto, ma non sempre l’ha fatto. È forte, indipendente, riesce con la forza
della disperazione a ricrearsi una vita nel passato e cercare allo stesso tempo
una via di fuga per tornare al presente. Ha tutto ciò che cerco in una
protagonista femminile, eppure in alcuni punti non l’ho potuta sopportare, in
particolar modo quando di fronte all’affascinante Jamie un po’ della sua
indipedenza viene meno. Sia chiaro, è logico che bisogna SEMPRE
contestualizzare il romanzo, ma ho trovato il cambiamento di Claire talvolta
fastidioso. Fortunatamente questo cambiamento è percepibile solo in poche
scene, riuscendo nella maggior parte dei casi a palesare il suo forte animo e
la sua intraprendenza, motivo per cui non mi sento assolutamente di giudicare
negativamente il personaggio, ne tantomeno di promuoverlo a pieni voti.
Discorso più o meno simile posso
farlo per Jamie
Fraser, altro indiscusso protagonista della storia: non lo boccio, ma non
mi sento nemmeno di promuoverlo con Lode (diciamo un 8+). Jamie è affascinante,
coraggioso, non esita un secondo a sacrificarsi per i più deboli e per chi ama.
Inoltre è scozzese e ha in capelli rossi…diciamo che neanche io sono rimasta
immune al suo fascino! Sul suo corpo ci sono numerose cicatrici che inesorabilmente
gli ricordano ogni singolo atto di coraggio. È impossibile non innamorarsene!
Però Jamie ha anche qualche difetto. Per quanto sia leale nei confronti di
tutti, anche a discapito della propria incolumità, in alcuni momenti della
storia ha preferito mettere al primo posto l’importanza del rispettare i ruoli
per farsi accettare dal gruppo, anziché seguire il proprio cuore, cosa che invece
mi sarei aspettata da un personaggio così eroico. Per chi ha letto il romanzo
dico solo questa frase che, per chi invece non ha letto il romanzo, risulterà
innocua e priva di spoiler: avrei voluto che Jamie avesse mostrato la stessa
intraprendenza e coraggio mostrati nei confronti di Lothair durante l’assemblea
anche durante il tentativo di fuga di Claire. Scusatemi, ma io questa cosa non
l’ho ancora accettata e, seppur contestualizzando la storia il tutto ha senso,
penso che questo comportamento non sia consono a un eroe (visto che io, almeno
fino a quel momento, lo consideravo tale).
Attorno ai
protagonisti principali ruotano poi personaggi secondari, la cui importanza ai
fini della storia varia dal “quasi inutile”, al “decisamente utile” al “Oddio,
quanto ti odio”. Nell’ultima categoria sento decisamente di inserire Jonathan
Randall, il tanto citato antenato di Frank, di cui il bisnipote è tanto fiero, ma di cui in
realtà dovrebbe solo vergognarsi. Il classico antagonista per eccellenza, senza
pietà e senza umanità. Esattamente l’opposto di Frank, che dall’antenato
erediterà, fortunatamente, solo l’aspetto fisico.
Due
personaggi che invece sento di dover citare sono i fratelli McKanzie. Colum, il
maggiore, capo clan, è il vero Laird. Saggio, consapevole, ma anche senza
scrupoli quando si tratta del destino del proprio Clan. Affetto da un malattia
alle gambe che lo rende storpio, è costretto ad affidare la parte “combattiva”
del suo ruolo al fratello minore Dougal, dotato sì di coraggio, ma più irruento
e meno riflessivo del maggiore.
Infine una
menzione speciale vorrei farla a Geillis Duncan, amica di Claire, con un
comportamento talvolta torbido. Un personaggio a mio avviso bistrattato, che
avrebbe potuto e soprattutto dovuto dare di più alla storia.
Dal punto di
vista stilistico invece sento di non dover muovere quasi nessuna critica. È
vero che in alcuni punti la storia scorre lentamente, trovandola io stessa
pesante e un po’ noiosa, ma col senno di poi mi sono resa conto che nulla di
ciò che era stato scritto fosse superfluo. Trovo inoltre vincente la scelta di
affidare il compito della narrazione direttamente alla protagonist. Ha
contributo in modo significativo a sentirmi parte della storia, come se nelle
Highlands scozzesi io non fossi una mera spettatrice, ma parte inglobante della
storia.
Punto di
forza del romanzo è sicuramente poi l’accuratezza storica. Leggere questo
romanzo mi ha permesso infatti di ripassare un po’ di storia inglese
settecentesca, che vuoi per i tempi, vuoi per la complessità, durante i miei
studi l’ho trovata sempre e solo citata in piccoli paragrafi. Grazie a questo
romanzo ho approfondito, fatto ricerche, studiato e mi sono goduta così anche
un bel romanzo storico. Ovviamente questa sfaccettatura del romanzo non risulta
mai centrale, poiché il vero fulcro del romanzo è la storia d’amore tra i due
protagonisti.
Diana
Gabaldon ha una scrittura magnetica. Ho impiegato un po’ per terminare il
romanzo, però a distanza di settimane non riesco ancora a non pensarci. Seppur
autoconclusivo, ho scelto di proseguire con la saga. Ovviamente li dilazionerò
nel tempo (sono pur sempre 13 romanzi di circa 800 pagine l’uno), però sono
davvero curiosa di andare avanti nella storia e scoprire come possa evolversi
il futuro dei protagonisti, cosa la Gabaldon ha in serbo per il futuro, che in
realtà è passato.
Il mio giudizio finale è di 4 stelline.
Cosa ne pensate? Lo avete letto? Mi piacerebbe molto confrontarmi su questa lettura! =)
Questo libro mi incuriosisce molto...! Sono tanto contenta di leggere il tuo parere positivo su questo romanzo! Ho iniziato a leggere i primi capitoli e non vedo l'ora di proseguire.... Adoro i romanzi storici e la Scozia! :D
RispondiEliminaLo hai terminato? Cosa ne pensi?=)
EliminaCiao, io l'ho letto e apprezzato molto la tua recensione... Anch'io ho deciso di continuare con la saga ^^ Se vuoi, trovi la mia recensione a questo indirizzo http://arghiroculture.blogspot.it/2015/04/recensione-la-straniera.html
RispondiEliminaAlla prossima ^^
Grazie!! La vado a leggere subito! =)
EliminaIo ho cominciato la saga l'anno scorso, mi ha causato una gravissima dipendenza, sono ferma più o meno a metà perché non stavo studiando più niente e perché, in effetti, arrivati ad un certo punto si ha la sensazione che tutto cominci a scemare... ma sicuramente la finirò prima o poi! Una cosa che non mi convince tanto, forse è solo una mia impressione, è che dal secondo volume il carattere di Jamie cambia tanto, diventa molto più duro. E' vero che poverino ne ha subite di tutti i colori però in certi momenti mi sembra un po' troppo diverso rispetto al primo volume. Stai seguendo la serie tv, ti sta piacendo? A me tantissimo! :)
RispondiEliminaCiao! Isy è in attesa di vedere la serie tv ma io la seguo con assiduità da fangirl(oddio, Jamieee!!!)...non sei l'unica che è rimasta dipendente dalla serie! Io ho letto da poco secondo, terzo e quarto volume di fila ^^
EliminaHo letto dal primo sino a "Prigioniero di nessuno" e sono in ansiosa attesa da un anno che prosegua.
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