Titolo: Il maestro di Garamond
Autore: Anne Cuneo
Pagine: 500
Prezzo: 11,90 euro
Editore: Beat
Trama
È il crepuscolo del 24
dicembre 1534: a Parigi, in place Maubert, un uomo viene giustiziato. Il
suo corpo è poi bruciato su una pira alimentata da libri.
Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome.
Quell’uomo era Antoine Augereau: letterato, editore umanista, geniale incisore di caratteri tipografici, nonché accusato di essere l’autore blasfemo dei manifesti contro la messa cattolica, affissi in tutta Parigi. Al suo supplizio assiste l’allievo ed erede spirituale Claude Garamond, il cui destino sarà realizzare la lezione del maestro e, paradossalmente, oscurarne il nome.
Garamond è infatti la voce
narrante di tutta la storia: quella del suo maestro Augereau e la
propria. La loro avventura – al tempo in cui Grand-Rue Saint-Jacques a
Parigi contava più tipografi che case private – intreccia i segreti
della stampa alla storia della Riforma e delle persecuzioni religiose e
con le vite di personaggi come Manuzio, Erasmo, Rabelais, Margherita di
Navarra, Calvino… È l’epoca in cui i valori del pensiero moderno
cominciavano a forgiarsi: un pensiero umanista in lotta contro il
fanatismo, un pensiero aperto, che aspira alla libera e universale
trasmissione del sapere.
Questo libro è un esempio perfetto di romanzo storico che
coniuga avvenimenti realmente accaduti e personaggi esistiti, tutto questo con la fantasia
dell'autrice la quale è riuscita a dare voce e spessore a questi uomini così
lontani dal nostro tempo ma non dalle nostre idee. La nascita e la diffusione
del protestantesimo, la censura e il clima di oppressione ideologica sono al
centro della narrazione e, in questa recensione, mi sforzerò di non scrivere un
saggio storico sull'argomento che mi sta davvero molto a cuore e che mi ha da
sempre appassionato.
Il protagonista è Claude Garamond che racconta la sua storia
e quella del suo maestro Antoine Augereau nei turbolenti anni del 500.
Claude è un bambino quando scopre al sua passione per la
stampa e per l'incisione e, per puro caso, diventa allievo di Antoine Augereau
passando tutta la sua gioventù ad imparare un mestiere e ad apprendere in modo
critico ciò che gli viene insegnato. Tutto il libro si concentra
particolarmente sulla figura di Antoine che viene raccontata in forma di diario
di memorie che Claude scrive per ricordare le azioni del suo maestro.
Questo libro mi è piaciuto prima di tutto perché mi ha
ricordato i miei studi della triennale tra paleografia, codicologia,
diplomatica e tutte le materie annesse quindi, sapevo in modo approfondito
quello di cui si stava parlando tra storia e tecnica di stampa. Personalmente
credo che i tecnicismi e le evidenti e approfondite ricerche storiche siano i
punti forti del romanzo che è realistico e puntuale nelle sue descrizioni.
Dobbiamo anche dire che sia Antoine sia Claude sono realmente esistiti e sono
stati degli incisori e stampatori di pregio della Parigi della prima metà del
500 ma, le parti romanzate della storia sono così ben fatte da sembrare
altrettanto credibili. Ci tengo a farvi notare che anche i programmi di
scrittura hanno tra i caratteri uno chiamato Garamond proprio uguale ai
caratteri ariosi e chiari dell'incisore che è la voce narrante del libro.
A parte queste
particolarità, il romanzo mi è piaciuto perché, insieme alla storia di questi
due personaggi, si parla di un periodo storico turbolento mettendo
continuamente a confronto le innovative idee filosofiche, religiose, morali
contro l'ostruzionismo e l'opprimente censura della Chiesa che, all'epoca, era
l'istituzione più forte e complessa. Antoine è un umanista erudito che legge e
studia in modo critico qualsiasi testo apprezzando, in particolare, quelli in cui
la libertà di parola e di religione sono le tematiche centrali in quanto temi
cari per l'epoca turbolenta che vive. Questo personaggio è davvero appassionato: ama
il suo lavoro, le sue ricerche e ama la liberà tanto da rischiare il tutto per
tutto pur di esprimersi. Filosofia, religione, morale cattolica e protestate,
vendita delle indulgenze, Martin Lutero con le sue tesi, Erasmo da Rotterdam
con il suo "Elogio alla pazzia", censura, oppressione, clima del terrore,
processi sommari, sono solo alcuni degli argomenti che vengono toccati nel libro
che risulta davvero completo e appassionante. Pur avendo trovato la narrazione
abbastanza lenta e parecchio riflessiva con queste descrizioni tecniche e
storiche particolareggiate, il mio
giudizio è assolutamente positivo: "Il maestro di Garamond" è un
romanzo storico nella sua interezza e, anche se avrei preferito che ci fossero
degli approfondimenti sulla vita sia di Antoine che di Claude, ho deciso di
assegnare quattro stelline e mezzo.
Consiglio questo libro agli amanti della storia e a coloro a
cui piacciono i romanzi riflessivi e descrittivi e, preciso questa cosa perché
mi rendo conto che sono di parte con il mio giudizio in quanto conosco
abbastanza bene gli argomenti trattati che a me sono piaciuti ma ad altri
possono risultare noiosi e ripetitivi.
Lya
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