Buongiorno lettori e lettrici!
Eccomi con la seconda tappa del read along dedicato al primo
romanzo dell'italianissima Virginia de Winter: Black Friars - L'ordine della
spada.
Se vi siete persi la prima tappa potete trovarla QUI, sul
blog di Giovanna!
I capitoli di cui vi parlerò oggi sono quelli dal 5 all'8 e
sono ancora piuttosto introduttivi. Se nei primi quattro l'autrice ci ha fatti
avvicinare al mondo della Vecchia capitale, dei diversi Ordini studenteschi e
ci ha presentato Eloise, Ashton e Axel, in questi successivi completa il quadro
generale.
In questi capitoli Eloise, insieme all'affascinante vampiro
Blackemore, scopre qualcosa in più su se stessa, qualcosa che lei non ha mai
voluto vedere ma che le si presenta bruscamente davanti ai suoi occhi. Lui,
nonostante i suoi modi distaccati, decide di aprirsi con la sua "ragazzina
umana" e racconta una parte del suo oscuro passato che si connette però
con il presente che sta vivendo accanto a lei.
Ashton non rispose
immediatamente. Alla fine si voltò verso di lei, le ombre che giocavano vicino
alle sue mani, le nebbie che si tenevano a prudente distanza, memori di quella
tregua di cui la sua famiglia si era fatta garante.
«Eloise, tu devi
aiutarmi».
Ho solo due parole per i due capitoli centrali che mi sono
toccati: Axel ed Eloise. La loro relazione è una continua danza che alterna
momenti di eleganza e raffinatezza a momenti di rudezza e sofferenza.
È subito evidente, sin dai primi sguardi e dalle prime
battute scambiate tra i due, come il loro rapporto sia complesso e abbia molti
sott'intesi ancora tutti da chiarire.
Da una parte c'è Eloise, ferita ma indipendente e testarda,
dall'altra c'è Axel così protettivo ma cupo e misterioso. Ciò che scorre tra i
due è elettricità pura perché i vecchi sentimenti e le antiche abitudini sono
dure a morire soprattutto perché entrambi nascondono, tra orgoglio e freddezza,
una passione sempre viva.
Entrambi i giovani indossano una maschera autoimposta che
però s'incrina ogni volta che le loro strade s'incrociano. Eloise è barricata dietro
sentimenti altalenanti che la portano a sentire Axel sempre presente nella sua vita,
nel bene e nel male, mentre lui tenta degli approcci non molto convenzionali
per attirare su di sé l'attenzione della giovane. Qualsiasi emozione che le
provoca è ben accetta.
Insomma, sin dall'inizio, si comprende come il loro rapporto
sia denso di parole non dette, di rimorsi, gelosia e di un'amabile ostilità.
«Che cosa vuoi ancora,
Axel?», gli domandò, distogliendo lo sguardo dal suo.
Fu semplice questione
di calcolo scegliere di guardare il pavimento: era preferibile che lui capisse
il suo turbamento, purché non le leggesse negli occhi il motivo e l'intensità
di quello.
«Ho la tua parola che
non cercherai di scappare?», le chiese.
«Credo di essere troppo stanco per correrti
dietro».
«Hai la mia
parola».
Il rumore dei suoi
passi, il gemito delle fiammelle delle candele quando lo spostamento d'aria
prodotto dal corpo di lui le piegò sulla cera rovente, l'improvvisa sensazione
di calore e il respiro che spariva dai polmoni, tutto questo le disse che Axel
era vicino prima che dita gentili si posassero sul suo mento costringendola a
voltare la testa, delicate al punto da rendere inconciliabile il ricordo di
come le avessero stretto il braccio fino quasi ad arrestarle il sangue nelle
vene.
«Stai di nuovo mentendo?», le sussurrò
guardandola negli occhi.
Insieme a questo rapporto così burrascoso, ciò che nel libro
mi ha colpito sono sicuramente le descrizioni degli ambienti così cupi, gotici
e medievaleggianti. Amo queste atmosfere e, pur trovando alcune descrizioni
troppo ricche, apprezzo davvero l'utilizzo di un lessico così aulico e
ponderato.
La locanda della Luna
Piena, l'insegna cigolante con l'argenteo disco lunare appesa a un'asta sopra
la porta, si trovava nel cuore commerciale della Città Vecchia, non molto
distante dalla Misericordia.
La sala bassa era un
largo ambiente odoroso di spezie e del fumo dei due grossi focolari intorno ai
quali erano raggruppati avventori che, alla fine della giornata di lavoro, si
godevano l'ozio allungando le mani verso il fuoco tra boccali di vino caldo e
bicchieri di cordiale, scambiandosi racconti di viaggio e chiacchiere. Le
lunghe tavole di legno erano affollate di piatti e boccali, carte coperte o
rovesciate e dadi gettati tra il rumore delle monete delle puntate. Stranieri e
uomini d'affari si mescolavano a studenti e mercanti, in un frastuono
interrotto di continuo dal rumore della porta che si apriva per far entrare altre
infornate di gente e il nitrire dei cavalli che si fermavano in strada.
Tra momenti quotidiani di calma apparente, avventure in
piena notte e curiosi e pericolosi incontri, Eloise vive in queste pagine
emozioni molto intense.
Mi sono fatta qualche risata durante il capitolo otto perché
l'acume della protagonista porta ad attimi di tensione tra alcuni suoi amici.
«C'era il vecchio
Stephen?», domandò Bryce scambiando un'altra occhiata col fratello, al di sopra
della testa china della ragazza.
Eloise annuì. «Già»,
disse in tono severo. «E siccome si tratta davvero di un bravo ragazzo, vorrei
che non lo coinvolgeste nelle vostre bravate».
Sui volti dei due
ragazzi si dipinsero autentiche espressioni di puro orrore. Si lanciarono
reciprocamente sguardi allarmati e Axel si schiarì la voce. «A cosa ti
riferisci esattamente?», domandò con un accento di cauta curiosità nella
voce.
«A quello che avete
fatto stanotte».
Bryce si immobilizzò
come se un fulmine lo avesse colpito. «A quello...?»
Concludendo questo articolo voglio solo rimarcare il mio
assoluto apprezzamento per Axel che, senza esagerare, è uno dei personaggi
maschili più affascinanti e contraddittori tra i libri di questo filone. Lo
trovo complesso, vivo e passionale, così imprevedibile!
Lo stile di Virginia così originale, la ricchezza dei
contenuti e l'attenzione ai particolari (vedi i titoli dei capitoli in latino),
mi hanno portato, a distanza di anni dalla prima lettura, ad amare nuovamente
questo libro. Mi sto preparando a concludere la serie con la lettura
dell'ultimo volume pubblicato l'estate scorsa. Questo è un momento davvero
perfetto!
Voi cosa pensate di questi capitoli? Vi hanno coinvolto? E
fatti addentrare nella storia?
La lettura continua a coinvolgermi e a piacermi. Apprezzo che Eloise non cada ai piedi del vampiro di turno e che tenga testa all'umano di turno e che esista una storia concreta dietro e non una blanda scusa per una storia d'amore.
RispondiEliminaTrovo un filo forzato che anche nei luoghi e situazioni più assurde lei finisca per trovare sempre Axel e ho storto un po' il naso per lo spoiler enorme dell'ottavo capitolo. Non che non fosse chiaro già da prima, ma nell'ottavo capitolo diviene palese. Avrei preferito un po' di mistero in più.
Comunque mi rimetto subito a leggere, sono curiosa di affrontare il prosismo pezzetto.
Questo romanzo mi sta piacendo sempre di più! Eloise come protagonista mi piace davvero tanto e Axel mi sta davvero conquistando, non so come faccia Eloise a non cadergli tra le braccia, a questo punto sono curiosa di sapere cosa sia successo tra i due, ma per scoprirlo dovrò leggere L'Ordine della Chiave, a quanto pare. Unico difetto, credo di aver già capito chi siano i misteriosi cavalieri mascherati, ma a parte questo il libro mi sta piacendo parecchio.
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