Titolo: L'esatta melodia dell'aria
Autore: Richard Harvell
Pagine: 416
Prezzo: euro 9,90
Editore: Nord
Trama
Svizzera, XVIII secolo. Per Moses, il
mondo non è fatto di oggetti, di colori, di odori: è fatto di suoni. I
suoni lo accompagnano lungo le strade del suo villaggio, nel Cantone di
Uri. I suoni lo accarezzano durante le scorribande solitarie sulle
montagne. I suoni lo circondano lassù, sul campanile della chiesa, dove
lui vive con la madre che, notte e giorno, fa vibrare le campane più
potenti mai realizzate. Ed è un suono – il rumore di un torrente
impetuoso – che rischia di condurlo al silenzio eterno, quando il prete
del villaggio cerca di annegarlo, per cancellare la prova vivente del
suo peccato mortale. Invece Moses viene miracolosamente salvato e inizia
una nuova vita, lontano dalla madre e dalle campane. Nella grandiosa
abbazia di San Gallo, però, saranno sempre i suoni a guidarlo: prima
verso il coro della chiesa, di cui entrerà a far parte, poi nella casa
di una ragazzina fragile e sola, convinta che il canto puro di quel
bambino sia l’unica cura per la madre malata e, infine, verso il destino
di gloria riservato a coloro che possiedono una voce
incorruttibile... Questa è la storia di un uomo nato per cogliere
l’esatta melodia dell’aria e donarla al mondo. Una storia che mormora,
grida, canta, parla. Una storia che chiede di essere ascoltata.
Voglio premettere che ho desiderato questo libro dalla sua
pubblicazione nel novembre del 2011, l'ho comprato un anno dopo l'uscita e
finalmente, dopo quasi due anni, mi sono decisa a leggerlo. Voglio fare questa
premessa perché ho nutrito grandi aspettative per "L'esatta melodia
dell'aria" che solo dal titolo è riuscito a farmi drizzare le orecchie e
quindi, poiché non volevo essere delusa, ho rimandato la lettura. Lo so, sono
contorta, ma avendo letto tanti romanzi stoici che non mi hanno appassionata
per nulla, ora sono molto cauta quando ho aspettative elevate.
Il romanzo racconta la storia di Moses un bambino povero
frutto di una relazione clandestina, ma poco nascosta, tra sua madre, una
giovane sordomuta, e il prete del paesino. Prima della nascita di Moses, un
ricco borghese della città ha voluto donare tre enormi campane con lo scopo di
dominare tutta la vallata circostante con il suono proveniente dalla chiesa;
solo che le campane risultano troppo rumorose e i paesani non si avvicinano
neanche. Solo la madre di Moses, attirata dalle forti onde sonore riesce a
viverci sotto e a suonarle, di qui comincia la storia del bambino creduto sordo
come sua madre ma in realtà dotato di un forte e sviluppato senso dell'udito
che guida i suoi passi dal piccolo paesello all'abbazia di San Gallo fino a
Vienna...
Pu avendo aspettative davvero alte per questo romanzo sono
stata solo parzialmente delusa perché la tragica e difficile vita di Moses mi
ha davvero conquistata.
Ho trovato la storia molto bella e con descrizioni accurate
ed efficaci soprattutto per quanto riguarda i suoni cosa, che riflettendo bene
e leggendo con attenzione, è davvero molto difficile da fare perché di solito
viene privilegiata la vista all'udito ma, in questo romanzo, proprio
quest'ultimo è al centro di tutto. Infatti a particolarità del racconto è
certamente legata all'importanza che i suoni, sin dalla più tenera età, hanno
per Moses, personaggio di poche parole che usa questo senso, oltre che per
imparare, anche per vivere. Il protagonista ha ben due doni, oltre ad avere un
udito molto sviluppato che gli permette di comprendere, con la sua particolare
sensibilità, le persone che lo circondano, è anche un bravissimo cantante con
una voce angelica che diventa il suo pregio ma anche la sua maledizione. Moses,
infatti, prima della pubertà diventa, non per sua volontà, un evirato in modo
da poter preservare la sua splendida voce e, per sopperire alla sua mancanza di
virilità, si concentra e vive attraverso non solo la musica ma anche i suoni
che gli oggetti e le persone producono.
In generale ho
trovato la parte iniziale del libro più interessante e piacevole perché mi
piace molto leggere storie in cui viene
narrata la formazione del personaggio in quanto riesco ad apprezzare e ad
inquadrare meglio sia lui/lei, sia le azioni ch vengono compiute nel corso del
romanzo.
All'inizio della recensione avete letto che sono stata
parzialmente delusa e questo perché arrivati a 100 pagine dalla fine del libro,
la storia, che fino a quel momento era stata scandita da un ritmo lento e
costante, accelera bruscamente fino ad arrivare al finale che mi ha convinta
davvero poco.
Purtroppo il libro si
risolve inquadrando principalmente la storia d'amore e di fedeltà e soprattutto
la narrazione viene troncata all'improvviso perché, arrivati al momento finale,
si sa poco e niente del protagonista lasciando tutto all'immaginazione del
lettore. Insomma viene lasciato un po' troppo alla nostra immaginazione...
Assegno comunque quattro stelline a questo bel romanzo che,
non solo è particolare e ha un protagonista sensibile, ma sa coinvolgere il lettore e trasportarlo
nel magico mondo dei suoni e della musica.
Lya
anche io l'ho letto e devo dire che è ero, la storia di moses è particolare; poi non so, sarà la presenza della musica, del canto, fatto sta che l'ho trovato molto affascinante (come "atmosfera")
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