Titolo: Joyland
Autore: Stephen King
Pagine: 360
Prezzo: € 19,90
Editore: Sperling & Kupfer
Trama
Estate
1973, Heavens Bay, Carolina del Nord. Devin Jones è uno studente
universitario squattrinato e con il cuore a pezzi, perché la sua ragazza
lo ha tradito. Per dimenticare lei e guadagnare qualche dollaro, decide
di accettare il lavoro in un luna park. Arrivato nel parco
divertimenti, viene accolto da un colorito quanto bizzarro gruppo di
personaggi: dalla stramba vedova Emmalina Shoplaw, che gli affitta una
stanza, ai due coetanei Tom ed Erin, studenti in bolletta come lui e ben
presto inseparabili amici; dall'ultranovantenne proprietario del parco
al burbero responsabile del Castello del Brivido. Ma Dev scopre anche
che il luogo nasconde un terribile segreto: nel Castello, infatti, è
rimasto il fantasma di una ragazza uccisa macabramente quattro anni
prima. E così, mentre si guadagna il magro stipendio intrattenendo i
bambini con il suo costume da mascotte, Devin dovrà anche combattere il
male che minaccia Heavens Bay. E difendere la donna della quale nel
frattempo si è innamorato.
Mia recensione
Joyland è l'ultima fatica di Stephen King pubblicata in
Italia e dopo numerosi libri di vari generi, ho voluto provare a leggere un suo
romanzo. Ho già esperienza con "mucchio d'ossa" e con
"Shining" entrambi libri horror che ho letto diversi anni fa, ma non
mi sono mai appassionata particolarmente a questo autore. Ovviamente mi devo
rifare!
Il romanzo si apre con Devin, universitario alla ricerca di
un lavoro che per caso nell'assunto in un parco divertimenti nella Carolina del
Nord. Insieme ad un lavoro molto faticoso ma gratificante, Devin viene a
conoscenza di una leggenda metropolitana del luogo legata al tunnel
dell'orrore: qualche anno prima una ragazza è stata brutalmente uccisa nel buio
della giostra e si racconta che il suo fantasma vaghi ancora nell'attrazione.
Il fantasma di Linda Gray viene avvistato esclusivamente dai lavoratori del
parco e non dalle persone che ogni giorno frequentano Joyland. Per svagare la
mente da una cocente delusione d'amore, Devin inizia ad indagare sull'omicidio
della ragazza incuriosito dalla storia e, tra nuove conoscenze, nuove
esperienze e periodi non proprio piacevoli, riesce ad andare oltre le apparenze
e a scoprire l'arcano.
Questo libro in generale mi è piaciuto, non tanto per la
storia raccontata, ma più che altro per lo stile stesso dell'autore che si cala
perfettamente nel mondo di un ragazzo di 21 anni e che utilizza termini gergali
sia giovanili sia legati alla sfera dei parchi divertimenti. Alla fine del
libro l'autore scrive una nota in cui racconta dove è riuscito a rintracciare,
adattando modificando, tutti termini relativi alla parlata dei lavoratori dei
Luna Park. Questa nota finale è particolarmente colpita perché dimostra come
Stephen King tenga al proprio stile e come s'impegna a renderlo unico
particolare all'interno dei propri romanzi. Proprio il linguaggio usato, lo
stile scanzonato e rilassato e l'utilizzo del gergo sono riusciti a farmi
calare nella narrazione facendomi leggere il libro molto velocemente e
facendomelo apprezzare.
Devin è un simpatico ragazzotto molto autoironico e critico
verso se stesso che casualmente si trova catapultato in questo mondo dedito al
divertimento degli altri che inaspettatamente gli insegna molte cose. Tutto
romanzo è strutturato come una specie di diario in cui il protagonista adulto
ricorda a posteriori quest'esperienza lavorativa che lo ha segnato
profondamente e che rappresenta il momento in cui da ragazzo diventa uomo.
Questa sensazione di passaggio dal passato al futuro, dal modo di fare e di
giovane a un modo di ragionare e comportarsi da adulto, dalla prima fidanzata
altre esperienze con donne è il fulcro di tutta la storia perché la parte
dedicata al fantasma della casa del brivido è breve e mi è sembrata messa in
secondo piano dal resto.
So benissimo che King non scrive solo romanzi horror, però
sono rimasta un po' delusa da come l'unica parte misteriosa di tutto il libro
non venga raccontata analizzata in modo più particolareggiato anche se capisco
che è proprio l'intenzione dell'autore non concentrarsi sul fantasma per
concentrarsi sul tema del cambiamento.
Piccolo particolare che mi ha fatto spesso sorridere e
relativo alle letture di Devin: per una buona parte del romanzo legge il
Signore degli anelli di Tolkien.
Ho deciso quindi di assegnare tre stelline mezzo romanzo e,
nella TBR list dell'anno prossimo vorrei inserire almeno romanzo appartenente
al genere horror di questo grande scrittore.
Stephen King è uno dei miei grandi amori letterari e Joyland è qui di fianco che mi guarda aspettando che finisca la lettura in corso... Non vedo l'ora di scoprire l'ultima creazione del Re ^^
RispondiEliminaCiao! Anche io ho letto recentemente un libro di King e ho avuto la tua stessa impressione: bello stile ma non sono stata travolta da questo autore!
RispondiEliminaE' come se mi aspettassi di piu, pensavo che fosse al livello di Lansdale :)
Dopotutto però i suoi libri riescono a coinvolgerti quindi come lettura "facile" penso che vada piu che bene ;D
A presto!
Lisa
Per me è un libro da 4 stelle e mezzo. Una vera sorpresa.
RispondiEliminaRuss
Una vera perla, direi.
RispondiEliminaRuss