Titolo: Acqua agli elefanti
Autore: Sara Gruen
Pagine: 363
Prezzo: 9,00 euro
Editore: Beat
Pubblicazione: 2011
Trama
In un giorno degli anni Trenta a Norwich, una piccola città del Connecticut, passa il treno che trasporta "Il Più Strabiliante Spettacolo del Mondo dei Fratelli Benzini", uno di quei circhi itineranti che attraversano in lungo e in largo l'America stremata dalla Grande Depressione col loro strabiliante carico di donne-cannone, nani, mostri e animali esotici. Jacob Jankowski, giovane studente di veterinaria di Norwich, accetta di buon grado la proposta, avanzatagli da Zio Al, il megalomane proprietario del circo dei Fratelli Benzini, di curare gli animali del circo. In quel mondo, sottoposto ai capricci e agli umori del volubile direttore e domatore August Rosenbluth, Jacob viene profondamente turbato da due seducenti figure: Marlena, la bella moglie di Rosenbluth, la ragazza che lascia ogni sera stupefatti gli spettatori coi suoi numeri acrobatici ed equestri, e Rosie, l'immensa, pacifica elefantessa che brama limonate e sembra incapace di obbedire al più semplice dei comandi. Un turbamento pericoloso, visto che sia Marlena che Rosie sono in balìa di Rosenbluth, prime vittime della sua gelosia, dei suoi instabili umori e della sua inarrestabile violenza.
Questo romanzo mi chiamava da tanto tempo, prima dagli
scaffali delle librerie, poi, dopo l'acquisto, dalla mia spessa fila di libri
di prossima lettura. In effetti volevo iniziarlo da quando è uscito il film nel
2011 e mi sono rifiutata di andare a vederlo perché mi ispirava molto e desideravo
prima leggere il libro. Tra una cosa e l'altra, questo libro ha atteso per
molto tempo, ma finalmente l'ho letto e mi sono potuta calare nel mondo
circense degli anni 30. Davvero un splendido romanzo!(I love BEAT!)
Il protagonista è Jacob, un giovane veterinario che sta
terminando gli studi per poter iniziare a lavorare nello studio del padre, ma
proprio nel giorno del suo ultimo esame, gli viene comunicata una notizia che
lo sconvolge totalmente: i suoi genitori sono morti in un incidente.
Completamente distrutto dall'avvenimento, Jacob viene a sapere che la sua
famiglia, per poter pagare la retta del prestigioso college che frequentava,
era ridotta al lastrico, e quindi, lasciato senza una casa e senza un futuro,
inizia a camminare senza meta lungo la ferrovia.
Stanco ed affamato scorge un treno di passaggio che transita
lentamente e in quell'istante, decide di saltare per cercare fortuna altrove.
La carrozza dove sale come clandestino appartiene al circo de fratelli Benzini
e con la fortuna dalla sua parte inizia a lavorare rima come spalatore di
letame, poi come veterinario.
Durante il so impiego, conosce Marlena, la moglie del
responsabile degli animali, e si invaghisce di lei....
Per più di un anno Jacob lavora per quel circo e impara a
conoscere se stesso e la dura legge circense che non perdona nessuno.
Come ho già anticipato nell'introduzione, il libro mi è
piaciuto parecchio perché con le sue atmosfere vintage e le descrizioni del
mondo circense che, da sempre, esercitano un certo fascino sui lettori, sono
riuscite a coinvolgermi e ad appassionarmi.
Personalmente non amo i libri o i film in cui la storia
d'amore è il fulcro di tutto, ma in questo caso, alla storia d'amore s'intrecciano
tanti racconti personali degli artisti e degli operai del circo, tante
descrizioni molto suggestive dell'America della Grande Depressione, che mi
hanno totalmente incantata.
Insomma, mi ha colpito più il "contorno" e le
atmosfere del racconto, che la storia stessa che è abbastanza prevedibile,
anche perché il finale viene anticipato nelle primissime pagine del libro. Ma
questo, per me, non è un difetto, in quanto mi ha permesso di gustarmi
maggiormente tutto il resto.
Per tutta la narrazione, l'autrice, ha utilizzato un
espediente che ho trovato ottimo: il narratore è Jacob da anziano, rinchiuso in
un ospizio, che cerca di ricordare i suoi anni di giovane alla ricerca di una
nuova vita, lontano da dolore della perdita dei suoi genitori. Questo continuo
confronto tra il Jacob anziano così solo, triste e rassegnato, crea una sorta
di continuo parallelismo con la sua versione giovane e piena di forze ma anche
di ingenuità, quindi ho apprezzato il dinamismo e la vastità dei temi trattati.
Il protagonista viene scandagliato profondamente nella sua evoluzione
psicologica, anche se mi dispiace che Marlena non abbia più spazio a
disposizione per raccontare la sua storia, infatti, lei e tutti gli altri
personaggi, che ho trovato curiosi ed interessanti, rimangono un po' sullo sfondo
e, a parte un accenno alle loro disavventure, non viene approfondito nulla.
Questa è forse l'unica pecca che ho trovato.
Insomma, il mio giudizio è davvero molto positivo e ho
deciso di assegnare quattro stelle e vi consiglio di vedere anche il film che
ho trovato abbastanza fedele alla storia.
Lya
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