eccomi con una nuova recensione di un autore italiano, enjoy!
Titolo: Strega
Autore: Remo Guerrini
Pagine: 320
Prezzo: 9,90
Editore: Time Crime
Collana: Nero taliano
Data di pubblicazione: 3 gennaio 2013
Trama
Chi è Battistina?
Una strega di appena dodici anni, capace di compiere prodigi e fatture e di
convincere i rovi a fiorire, oppure una povera contadina ignorante, che conosce
solo le virtù inebrianti delle erbe e delle piante di montagna? A chiederselo
sono in tanti, in un remoto angolo dell’Italia del 1587. A inerpicarsi fino
all’antichissima e oscura rocca di Triora, nell’entroterra ligure, sarà una
spedizione organizzata dalla Repubblica di Genova, composta dal lucido
e crudele Giulio
Scribani, Commissario straordinario incaricato di debellare la stirpe delle
streghe; da Juan Ferdinando Centurione, storpio e coltissimo, che con la sua
logica sfiderà i vicari dell’Inquisizione; e dal giovane Niccolò, segretario e
scrivano, che finirà per legarsi alla giovane strega nella vita come nella
morte...
Con Strega
Remo Guerrini, penna acuta del giornalismo italiano da oltre quarant’anni, dà
vita a una lettura incredibilmente coinvolgente, un thriller storico sapientemente
costruito in costante equilibrio fra fantasia creatrice e fedeltà delle
ambientazioni e dei personaggi.
Mia recensione
Strega è un romanzo storico scritto da Remo Guerrini,
celebre giornalista e scrittore italiano che si cimenta nella narrazione di una
storia ambienta durante la persecuzione delle streghe ad opera
dell'inquisizione.
Personalmente adoro questo particolare momento della storia
perché l'ho sempre trovato interessante e così ricco di atmosfere e
superstizioni particolari: una vera fonte inesauribile di idee.
Storicamente la
persecuzione, delle così dette streghe, è stato un periodo di vero caos in
quanto, la religione e il suo dogma così severo e chiuso si è andata a
scontrare con le tradizioni e il folklore dei diversi paesi. Le streghe non
erano altro che donne che avevano conoscenza delle proprietà delle erbe, che
erano delle levatrici o semplicemente delle ragazze considerate adultere o
peccatrici. Per lungo tempo l'inquisizione ha dato la caccia a queste povere
donne, giovani e vecchie, sottoponendole a terribili torture per far confessare
le loro oscure e demoniache colpe. Maledire i raccolti e le persone, ballare
sotto la luna per poi giacere con il demonio, fare incantesimi di ogni sorta,
queste erano solitamente le accuse mosse dai vicini di casa che portavano
quindi a lunghi interrogatori e torture che finivano spesso con la morte delle
donne. Questo periodo così terribile è
sempre stato una fonte di ispirazione per romanzi storici e non e, in questo
caso, Remo Guerrini racconta la storia di Battistina e Niccolò ambientando la
narrazione in un paesino sperduto nell'entroterra ligure durante la seconda
metà del 1500 .
Battistina è una ragazzina selvaggia e rude che, durate una
delle sue fughe notturna all'aria aperta nei pressi di Triora, incontrata un
gruppo di donne di diverse estrazioni sociali che si riuniscono e compiono piccoli
sortilegi: le streghe del paese. Diversi anni dopo questa conoscenza e la
partecipazione a diversi sabba, Battistina conoscerà il destino delle streghe:
l'interrogatorio e la tortura perché a Triora arrivano un inquisitore con due
scribi pronti a stanare il demonio e le donne corrotte. Lei, considerata poco
più di una bambina, viene scarcerata subito, ma molte altre sue amiche
rimangono imprigionate aspettando di conoscere la loro sorte.
Battistina fugge e vive ai margini del piccolo paese e un
giorno incontra Niccolò, l'aiutante dello scriba al seguito dell'inquisitore e
tra i due giovani si accende un interessa davvero particolare.
Personalmente non ho molto da dire su questo libro perché ho
trovato la narrazione un po' piatta e poco riflessiva, i personaggi non mi
hanno coinvolta particolarmente e la storia è riassumibile in poche parole.
I protagonisti, Battistina e Niccolò, vivono due vite
completamente diverse: una dedita alla semplicità campagnola e alla libertà,
lui è invece un ragazzo di città acculturato e stretto dalle regole imposte dal
suo maestro. Questa forte differenza che divide i due ragazzi diventa la molla
di tutta la storia sottolineando quanto la vita spensierata ma dura di
Battistia sia distante da quella di Niccolò che è comunque altrettanto
difficile.
Ciò che mi è piaciuto e che mi ha colpita positivamente è
l'ingenuità con la quale la protagonista si trova a diventare una "strega"
insieme alle altre donne del paese e l'inconsapevolezza di questa sua
situazione che non nasconde ma mostra agli altri rivendicando l'appartenenza al
gruppo senza sapere che tutto ciò è molto pericoloso: lei vive allo stato brado
è innocente e immediata nelle sue reazioni. Niccolò, a differenza di Battistina, è meno ingenuo e sicuramente più acculturato ma, nonostante ciò, viene trascinato in questa oscura storia in modi che non poteva prevedere.
In
tutta la narrazione è più che evidente la ricerca fatta
dall'autore per dipingere al meglio la situazione dei piccoli paesi
dell'epoca
e della mentalità così contraddittoria e folle degli inquisitori che
dovevano rendere conto alla popolazione in cerca di sangue e ai loro
superiori. I registri linguistici, più elevati o più dialettali, usati in tutto il romanzo rendono la lettura interessante e varia anche se nel contempo più complessa.
Tirando un po' le somme devo dire ho trovato il romanzo
interessante da certi punti di vista ma scialbo per altri perché mi aspettavo certamente
di più e quindi assegno tre stelline.
Lya
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