Titolo: La Chiave d’oro
Autore: George
MacDonald
Pagine: 168
Prezzo: 13,00€
Editore: Auralia
Genere: Fantastico
Prezzo: 13,00€
Editore: Auralia
Genere: Fantastico
Trama
La Chiave d’oro
è una raccolta di quattro racconti, quattro favole traboccanti di meravigliose
avventure, nelle quali i personaggi – principi, principesse, re e regine, creature
straordinarie e bambini speciali – saranno catapultati in un universo unico e
pieno di magia. Storie delicate ma allo stesso tempo ricche e audaci. Un libro
che potrebbe sembrare una raccolta per bambini e invece è molto di più. La sua
trama originale e completa, la prosa ricca di sfumature e il significato
profondo sotteso alla narrazione, lo rendono una lettura fantastica e
appassionante anche per gli adulti.
Cosa ne
penso:
“La chiave d’oro” è una raccolta di racconti
brevi scritti dall’autore inglese George MacDonald. Più di racconti però è
meglio parlare di “favole”, racconti fantastici, genere che ha reso famoso l’autore
in tutto il mondo.
Il libro
raccoglie 4 favole: “La principessa
leggera”, “Il cuore del gigante”, “La chiave d’oro” e “Nel paese delle fate”. A
primo impatto le storie posso sembrare indirizzate a un pubblico molto giovane,
però in realtà dietro l’aspetto semplice e favolistico si racchiude spesso un
simbolismo profondo sicuramente non comprensibile da un pubblico molto giovane.
Leggendo avevo qualche sentore della presenza di questo simbolismo e ho avuto
la conferma cercando su internet una biografia dell’autore, nato in
Inghilterra nel 1824.
Personalmente
ho trovato le atmosfere delle singole favole diverse tra di loro, ma ognuna che
racchiudeva un alone magico, mistico oserei dire. Ti sentivi trasportato nel
racconto e all’improvviso ti sembrava di essere li, con i personaggi. Mi
sembrava di esser tornata bambina, perché i racconti sono scritti
magistralmente come quelle favole che la nonna raccontava prima di dormire,
favole che si tramandavano oralmente da generazioni. E George MacDonald ha
saputo ricreare quelle atmosfere favolistiche arcaiche. In particolare, di
tutti i racconti, uno mi è particolarmente piaciuto, ovvero “La principessa
leggera”. In questa storia si narrano le avventure di una giovanissima
principessa che, a causa di una maledizione, è stata privata della forza di
gravità quindi “galleggia” nell’aria, con l’impossibilità di vivere con i piedi
per terra come tutti gli uomini. Ma la leggerezza che l’ha colpita non è solo
fisica ma è anche mentale: questo la porta a non prendere nulla sul serio, ne i
rimproveri o i pericoli. Tutto la diverte e nulla la turba. Però esiste un luogo
dove la principessa è uguale agli altri uomini: in acqua. Adora nuotare e in
acqua l’assenza di gravità le impedisce di annegare. E sin da subito per la
principessa nuotare diventerà l’unica cosa importante nella sua vita. E quando
misteriosamente il lago dove si recava a nuotare inizia ad abbassarsi di
livello sarà una corsa contro il tempo per salvarla: perché così come il lago
moriva, così si spegneva lentamente la principessa. Una favola che per certi
versi mi ha ricordato “La bella addormentata nel bosco” e forse proprio per
questo l’ho apprezzata. Il simbolismo in questo racconto è abbastanza palese,
però non ho la certezza che la mia interpretazione sia ò’unica. Ovviamente mi
sono basata sui miei sentimenti e sulle mie percezioni. Un altro racconto che
mi ha colpita è l’ultimo: “Nel Paese delle fate”. Narra le avventure di 2 ragazzi,
Alice e Richard, nel Paese delle fate. Un percorso ricco di ostacoli alla
scoperta di se stessi e dell’amore. Un racconto che mi ha ricordato tantissimo “Alice
nel Paese delle Meraviglie”. Non per niente Lewis Carroll è uno degli autori
che più di altri ha subito l’influenza dello scrittore inglese, così come anche
J. R. R. Tolkien.
La scrittura
non è mai banale e seppur con un linguaggio a primo impatto semplice è ben
evidente come l’autore abbia cercato di adottare una scrittura ricercata, dove
ogni parola è lì per un motivo e non scelta a caso. Questo rende il libro
ancora più godibile.
“La chiave d’oro”
è un libro che ho adorato perché mi ha riportato indietro nel tempo, ma allo
stesso tempo mi ha permesso di non “subire” la storia, di viverla e di
ritrovarvi signifacti ben più profondi della semplice favola. Consiglio la
lettura di questo libro anche per la cura dell’edizione. La cover presenta
raffigurazioni molto belle, che mi ricordano tanto i libri di un altro tempo e
l’ho trovata molto coerente con il contenuto: si tratta di favole scritte nell’800
e le raffigurazione mi danno la sensazione di un libro del XIX° secolo. Inoltre
il libro presenta un’appendice utile a comprendere non solo il libro, ma anche
l’autore. Uno scrittore importante per le influenze letterarie su molti autori
successivi, ma ad oggi ancora sconosciuto.
4 stelline e
1/2!
«Io
scrivo non per il bambino ma per chi si sente tale, che abbia 5, 50 o 75 anni…»
(George
MacDonald)
Isy
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