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08 maggio 2012

Recensione: L'ultimo vangelo di Barbara Goldenstein

Un avvincente thriller storico che svela il segreto del mandylion, la raffigurazione del volto di Cristo la cui origine si perde nel buio dei secoli e del mito... 
 
 Titolo: L'ultimo Vangelo
Autore: Barbara Goldenstein
Prezzo: € 7,70
Pagine: 592
Editore: TimeCrime
Data Pubblicazione: 26 Aprile

Trama
 Italia, inverno 1453. All’interno di un’abbazia abbandonata, un rudere fortificato in mezzo alle nevi del Gran Sasso, Alessandra d’Ascoli, una mercante di reliquie e confidente di papa Niccolò V, si sveglia: è ferita ma non ricorda nulla, salvo l’immagine di una sanguinosa battaglia. Uno sconosciuto, che afferma di essere suo marito, le rivela che il suo nome è Alessia. C’è tuttavia qualcosa in quell’uomo che le fa paura, qualcosa che le sfugge ma la terrorizza... Nonostante sia così debole, Alessandra si costringe dunque ad alzarsi e si inoltra lungo un sentiero che circonda l’abbazia, fino a una tomba sulla cui lapide è inciso il suo stesso nome. Comincia così un viaggio verso le ombre che assediano il suo passato, un viaggio che ben presto si rivelerà infernale: qual è la sua reale identità? Cos’ha fatto prima di perdere la memoria? Nel frattempo, qualcuno si aggira nel cuore dell’abbazia. Cosa sta cercando? E a chi appartiene quella salma esposta all’interno della cripta? 
 
 
Mia Recensione
Dopo parecchio tempo, sono finalmente riuscita a godermi un romanzo storico-thriller davvero ben scritto e particolare. Sono anni, e cioè da quando mi innamorai dell'Ultimo Catone di Matilde Asensi, che non leggevo un romanzo del genere che non fosse la scopiazzatura di Dan Brown.
Pur con delle piccole riserve, di cui vi parlerò tra poco, il libro mi è piaciuto, è decisamente nelle mie corde soprattutto perchè la protagonista è una donna e perchè è ambientato alla fine del 1400.

Il libro si apre in modo traumatico, con la nostra protagonista chiusa in una tomba buia e fetida in compagnia di un cadavere in putrefazione. Lei è terrorizzata, ma tra un grido inarticolato ed un altro, riesce a comprendere che non ricorda nulla di se stessa e del suo passato, sa solo di essere viva, disperatamente viva. Riuscita ad uscire da questo catafalco e ritrovandosi in una abbazia abbandonata, inizia un nuovo inferno per lei, fatto di ricordi di guerre contro i turchi e della caduta di Costantinopoli, ricorda i volti dei suoi mariti e dei suoi parenti senza riuscire a collocarli perfettamente e non solo, nel presente vive una situazione di costante tensione perchè quasi subito comprende di essere una persona di alto rango con una importante missione da svolgere e non sa se fidarsi o meno delle persone che la stanno curando. Chi sarà lei, quale sarà mai la sua missione che l'ha portata a Costantinopoli e soprattutto chi sarà questo affascinante Fra Gil che dice di essere il suo quarto marito?
Riuscirà Alessandra(questo è il suo nome)a sbrogliare i fili del suo passato e del presente ricordando chi è e cosa deve fare?

Dopo la rielaborazione della trama mooolto in breve, voglio dirvi quali sono le pecche, di cui vi ho parlato ad inizio recensione, che ho riscontrato nel romanzo.
Prima di tutto ho constatato che i flashback, che presi singolarmente sono splendidi per descrizioni e atmosfere, sono confusionari, soprattutto nella prima parte, in quanto non sono messi propriamente in ordine cronologico, ma sono sparsi e presentano una marea di personaggi che appaiono e scompaiono troppo velocemente. Non fai in tempo ad inquadrarne uno che già si è passati ad un altro! Quindi, io che ho buona memoria per i nomi e i ruoli annessi, in alcuni momenti mi sono dovuta fermare per capire di chi stavamo parlando tra parenti e mariti di sorta. Insomma questi salti indietro nel tempo mi sono piaciuti e insieme non piaciuti proprio per questo.
Altro difettuccio riscontrato, e di qui in poi non parla più la lettrice, ma storica che è in me, è proprio la protagonista che è una donna d'azione, che affronta guerre che è un vero pezzo grosso della politica internazionale ma.....stiamo parlando della fine del 1400 e in questo periodo le donne dovevano essere delle dame e non delle guerriere( non approfondisco l'argomento perchè avrei tanto di cui parlare)....insomma in alcuni pezzi le azioni di Alessandra mi sono sembrate molto antistoriche. Adesso, facendo riprendere la parola alla lettrice che è in me e dimenticando l'appassionata di storia, devo dire che Alessandra mi è piaciuta molto perchè è una donna descritta in modo completo prendendo in considerazione desideri, passioni, sofferenze e avventure.

Insomma il libro mi è piaciuto, è stata una lettura appassionante e spesso adrenalinica e ho deciso quindi di assegnare 3 stelline e mezzo. 


Lya

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