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04 febbraio 2012

Recensione "Sogni tra i fiori" di Mariagrazia Buonauro

Titolo: Sogni tra i fiori
Autore: Mariagrazia Buonauro
Pagine: 123
Prezzo: 13,00 €
Editore: csa editore

Trama:
Laura, una donna riflessiva, dopo aver cavalcato la tempesta per la fine di un amore e la vendita della casa, recupera la gioia di vivere. Quando la sua vita prende un nuovo corso, canta la sua storia che narra d’amore, magia, sogni e speranze in uno stile immaginifico e vibrante che tocca le corde più intime del cuore.

Recensione:
Parlare di questo romanzo come la storia di Laura secondo me non è esattamente corretto. Questo libro narra in realtà l’amore tra Laura e Sergio,due protagonisti ma che in realtà possono essere come uno solo. La storia è ambientata a Napoli. Laura è una giovane professoressa ed è appena uscita da una lunga storia d’amore con Antonio, uomo di cui era follemente innamorata, ma del quale era costretta ad esserne l’amante, dal momento in cui aveva deciso di sposare un’altra. La vita di Laura prende una via imprevista quando decide di partire per una vacanza a New York per sfuggire al dolore della fine della sua storia con Antonio. Sarà infatti sul volo per  New York che Laura conoscerà il suo nuovo amore, Sergio Limas, che guarda caso è napoletano come lei ed è anche lui insegnante. Qualcuno potrebbe parlare di una coincidenza un po’ troppo azzardata, ma a me piace pensare che talvolta il destino non giochi solo tiri mancini.  Tornata a Napoli la storia tra Laura e Sergio prosegue forse fin troppo speditamente, però è anche vero che hanno entrambi più di 30 anni e quindi si sente di più l’esigenza di trovare qualcuno con cui metter su famiglia. Attorno alla coppia però succedono molti eventi tristi che mettono in crisi Laura, che rischi di crollare.
La storia è originale, ma devo dire che non ho molto apprezzato come è stata sviluppata. Ho atteso tantissimo gli sviluppi di questa storia d’amore che fin dalle prime battute mi ha fatto emozionare, mi ha fatto rimanere col fiato sospeso per buona parte del libro, salvo poi far crollare tutto nel giro di un punto e a capo: nuovo capitolo. Sono rimasta delusissima, nonostante dopo molte pagine venga spiegato  il tutto. Sono delusa perché la storia è bella, ma credo sarebbe stato meglio se gli eventi scatenanti fossero stati inseriti cronologicamente nel romanzo e non dopo, a mo’ di scusa per giustificare il tutto. L’ho trovato un espediente stilistico poco convincente. Quindi l’idea di fondo è carina, peccato per lo sviluppo!
La parte che meno ho apprezzato del romanzo è però stata la scrittura. L’ho trovata molto artificiosa, ricca di modi di dire poco usuali e termini  il cui significato, seppur intuibile, è spesso sconosciuto.  Questo linguaggio ha spesso reso la scrittura poco scorrevole e talvolta difficoltosa. Vi faccio un esempio tratto dalle prime pagine del romanzo: “Sentivo i loro gridi belluini, misti a risate argentine e i rabbuffi feroci della mamma!”. Ora, attraverso la logica ho capito che risate argentine stanno per goiose, allegre, belluini avevo pensato potesse essere genuini, ma in realtà significava bestiali, quindi risate selvagge; mentre rabbuffi è un termine che sta a significare rimproveri o ramanzine (termine che seppur letterario è già più comune nel linguaggio parlato). Perché ammetto che, nonostante abbia letto tantissimi libri e viva molto in mezzo alla gente, questi vocaboli non li ho mai sentiti. In alcuni casi questi termini erano collegati a semplici descrizioni inutili ai fini della comprensione della storia, ma altre volte no. Sembra quasi che l’autrice volesse necessariamente alzare il livello del romanzo con termini più “letterari”, anziché utilizzare termini comuni. Invece credo che la maggior parte dei lettori cerchi in un romanzo una terminologia più vicino alla lingua parlata quotidiana, anziché una lingua per certi punti complicata e incomprensibile.
Ho letto questo romanzo in una nottata, perché nonostante tutto la vicenda intriga e si ha voglia di scoprire cosa succede. Meritava molto di più la storia, ma lo sviluppo e il linguaggio artificioso non mi hanno fatto apprezzare troppo il romanzo come merita.
Assegno dunque 2 stelline e ½ quasi 3.
Isy

1 commento:

  1. la trama mi piace perchè immagino - e la tua recensione in fondo lo conferma - regali emozioni intense.
    in effetti, l'aspetto stilistico, il linguaggio utilizzato e il modo in cui ki scrive sceglie di presentare gli eventi sono importanti nella valutazione totale del romanzo...
    Mi alletta comunque, spero di leggerlo presto!!!

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