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13 aprile 2011

RECENSIONE:Il Viaggio della Strega Bambina di Celia Rees

 “Questo romanzo è coinvolgente, insolito, pieno di forza e, nel descrivere i terribili effetti del pregiudizio e dell’odio, decisamente contemporaneo."
The Bookseller
Concordando con questa definizione, passo ad illustrarvi il libro che ho appena finito di leggere : Il Viaggio della Strega Bambina.

Titolo:Il Viaggio della Strega Bambina
Autore:Celia Rees
Pagine: 197
Prezzo: € 13,00
Editore: Salani

Trama
Le pagine di un diario sono cucite dentro una trapunta. Una trapunta che giace indisturbata per oltre trecento anni, finché non viene aperta per essere pulita, e allora dalle sue pieghe cade una storia forte ed emozionante. La storia di Mary, nipote di una strega. Quando la nonna di Mary viene condannata a morte per stregoneria, Mary scappa per sfuggire allo stesso destino, prima nella campagna inglese e poi su una nave per l’America dove spera di trovare una nuova casa, un luogo dove essere una persona nuova. Scopre però che non è facile fuggire e presto cade vittima di superstizioni e sospetti che potrebbero farle subire lo stesso fato di sua nonna. Mary è decisa a non farsi calpestare, torturare e uccidere per un crimine immaginario come la stregoneria.
Una storia narrata con grande vividezza, in presa cinematografica, uno sguardo femminile sul mondo. Un romanzo per tutti, intenso e coinvolgente, una ricostruzione del mondo puritano inglese del Seicento, con temi di grande importanza per i lettori di oggi: indipendenza, emancipazione e potere, raccontati nell’avvincente storia di Mary, una giovane donna che non intende permettere alla società di decidere cosa e
chi lei debba essere.

Mia Recensione
Il libro si apre con un appunto fatto dall’autrice che ci dice che ha per caso scoperto un diario datato 1659 all’interno di una trapunta molto antico. Per quale motivo un diario dovrebbe essere stato cucito all’interno di una coperta? Chi era la misteriosa scrittrice?
Proprio a queste domande il diario risponde raccontando la storia di Mary, ragazza di quattordici anni che all’improvviso rimane sola poiché vive in tempi difficili, tempi di discriminazioni verso le donne e di superstizione.  Sua nonna, unica sua ipotetica parente che di lavoro fa la guaritrice, viene accusata di praticare la stregoneria e poi giustiziata. La ragazza quindi, in questo mondo crudele, avrebbe certamente seguito sua nonna se non fosse fuggita  e se non avesse cancellato ogni traccia del suo passato.
Da qui inizia l’avventura di Mary che la porterà lontana dall’Inghilterra, nel Nuovo Mondo dove cercherà di crearsi una nuova vita, partendo da zero.  Cosí si apre il suo prezioso diario.

“Mi chiamo Mary. Sono una strega.
O meglio, qualcuno mi chiama così. ‘Figlia del diavolo’, ‘strega bambina’, mi sibilano per strada, anche se non conosco né mio padre né mia madre.
 Conosco solo mia nonna, Alice Nuttall: Mamma Nuttall per i vicini. Mi ha tirata su da quando ero piccola. Se anche sapeva chi erano i miei genitori, non me l’ha mai detto. «Figlia del re degli elfi e della regina delle fate, ecco chi sei tu».
Viviamo in una casetta al limitare della foresta, nonna, io, il suo gatto e il mio coniglio. Vivevamo, cioè. Ora non ci viviamo più.
Sono venuti degli uomini a trascinarla via.
Uomini con giacche nere e cappelli alti come campanili.
 Hanno infilzato il gatto su una picca, hanno spaccato la testa al coniglio sbattendolo contro il muro. Hanno detto che quelle non erano creature di Dio ma demoni, il diavolo stesso camuffato. Hanno gettato quella massa di carne e pelo nel letame, e hanno minacciato di fare la stessa cosa a me e a lei, se non confessava i suoi peccati. Poi l’hanno portata via."

Ma Mary è una strega come afferma all’apertura del diario o no? Sta a voi scoprirlo!

Il romanzo è un vero e proprio diario, scritto in prima persona dalla protagonista, il ritmo della narrazione è lento e ben scandito e lo stile è semplice ma coinvolgente.
 Sono presenti molte descrizioni dei sentimenti della protagonista ma anche delle persone e dei luoghi così nuovi per lei, che la circondano e che daranno inizio alla sua vita di orfana puritana, timorata di Dio.

Quello che mi ha maggiormente colpito del Viaggio della Strega Bambina, è certamente il clima di tensione e sospetto sempre presente tra la gente, viene insomma raccontato e descritto il pericolo che correva ogni donna sola che si comportava in modo diverso dalla massa, la minaccia dell’accusa di stregoneria sempre e comunque presente, la ricerca esasperata di segni tangibili del Maligno che per la maggior parte delle volte sfioravano il ridicolo.
Questo racconto dipinge un mondo in cui é difficile vivere e che sembra, per una ragazza di 14 anni, irto di pericoli insuperabili, troppo grandi per lei che è sola, circondata da sconosciuti, in un luogo lontano e che in piú ha sulla coscienza di dover mentire e mantenere i segreti relativi al suo passato.
La solitudine è il sentimento piú presente  assieme al senso di smarrimento per un presente e futuro così incerto e nebuloso.

Una storia davvero molto affascinante e ben raccontata nella sua semplicità, nonostante io non ami i libri troppo brevi perché finiscono troppo presto,questo mi è piaciuto, in solo 200 pagine riesce a coinvolgere il lettore e a trascinarlo nella storia.

Assegno quindi quattro stelline e lo consiglio a tutti coloro che cercano un romanzo storico al femminile con un tocco di mistero e magia.

Lya

10 commenti:

  1. non lo conoscevo, ma sembra decisamente interessante *_* aggiunto alla wish list xD
    Fra

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  2. quando riusciró a procurarmelo leggeró anche il seguito :)

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  3. letto da poco, avevo trovato interessante il titolo... è un libro carino, la scrittura è semplice, perfetto stile diario Gli errori di tempo nell'uso dei verbi, spero siano un effetto che si voleva dare per rendere meglio l'impressione della trascrizione... bello anche il non finale... e realistico il contesto, le descrizioni sono lunghe e particolareggiate, superiori agli avvenimenti che in realtà sembrano passare in secondo piano, è un libro piccolino, sì, non resterà nella storia, ma vale la pena di leggerlo

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    1. non ci sono errori di tempo nell'uso dei verbi, forse li hai visti perché non in grado di collegarli con frasi o eventi precedenti, (che cambiano anche radicalmente, da una frase all'altra).

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  4. il libro è carino però non ho capito il finale forse xké nn c'è... Ma lo consiglio vivamente

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  5. sembra molto interessante, lo cerchero' oggi stesso! Grazie per la recensione...

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