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07 aprile 2011

RECENSIONE: Il Canto della Notte di Camilla Morgan Davis

Salve a tutti oggi voglio proporvi la recensione di un libro fantasy  pubblicato nel novembre del 2010 dalla zero91 edizioni ,che ci ha gentilmente inviato il libro, la cui autrice giovanissima, ha accettato di parlare un po’ di se nel nostro blog, prossimamente infatti pubblicheremo l’intervista.

Titolo: Il Canto della Notte
Autore: Camilla Morgan Davis
Pagine: 304
Prezzo: €17,00
Editore: zero91 edizioni

Trama
È una giornata qualunque.
Il sole è alto nel cielo. Gli umani si svegliano, chi si prepara per andare a scuola o chi al lavoro e fra questi molti credono di essere i soli a dominare la terra. Non molto lontano da loro si muovono altre creature dall’aspetto umano, ma che sanno richiamare su di loro l’anima dei lupi: sono licantropi, muta forma.
In un paese pressoché sconosciuto del Piemonte risiede una comunità che apparentemente si occupa del recupero di ragazzi difficili e talvolta orfani. È così, ma i ragazzi, così come gli educatori, sono tutti uomini lupo.
Maila è una di loro, ha diciotto anni, si veste di nero, ordina scarpe e libri da Internet e fa esperimenti con erbe, fiori e piante. Non parla volentieri con gli alti, a differenza loro vive con conflitto la sua natura; spesso vorrebbe essere una ragazza normale, ma le è concesso tutto tranne questo. Anche per lei, come per gli umani, la giornata che sta avendo inizio sembra comune, ma non è così.
La quiete del paese è interrotta: due grossi lupi aggrediscono un uomo del posto. Da quel momento per Maila tutto cambierà: le apparirà uno strano segno sul petto, incontrerà un ragazzo dal nome misterioso e dovrà salvare la sua gente dall’attacco degli Artigli Rossi, un gruppo di licantropi assettati di odio e carne.
Ed eccola Maila, in viaggio fino agli Alti Tatra, accompagnata da Othar, un valoroso guerriero. Riuscirà a portare la testa del capo dei nemici nel regno sotterraneo di Ayta, il luogo di confine fra la vita e la morte, in cui i lupi accompagnano le anime dei defunti nell’aldilà?
Una cornice fantasy per tanti temi di bruciante attualità come l’inquietudine degli adolescenti, la necessità dell’integrazione, le regole del “branco”, la diffidenza e il pregiudizio nutrite nei confronti di chi non ci somiglia.


Mia Recensione
Prima di tutto voglio dire che la cover di questo libro è davvero bellissima,  moderna e adatta al suo contenuto, molto stile gothic .

La storia narra le difficili avventure di Malia e Ren, due licantropi, che per compiere la loro missione di Prescelta e Othar che consiste nel distruggere gli Artigli Rossi, che sono licantropi che si cibano di uomini, devono compiere un lungo viaggio per l’Europa. Ma il difficile non sarà solo questo, in quanto una minaccia più grande e più difficile da controllare,che potrebbe impedire di compiere questo delicatissimo compito, è l’amore che è un sentimento complesso e tutto da scoprire, soprattutto per due giovani che lo sperimentano per la prima volta.

Passo subito a spiegarvi le mie impressioni sul libro.
Ho notato che è quasi del tutto assente l’introduzione, la situazione di partenza è già completamente immersa nella storia con la presenza costante del pericolo e della tensione, i personaggi sono presentati in modo fulmineo e la descrizione si ferma alle caratteristiche principali, come ad esempio i bellissimi capelli neri della protagonista Malia.
Nonostante  la storia sia ambientata in Italia, il mondo principale nel quale si muovono i protagonisti, Malia e Ren, è quello dei licantropi, la presenza degli umani è marginale in quanto è molto difficile per entrambi mischiarsi alla massa, loro sono differenti e sentono questa diversità in maniera talmente profonda da escludere per loro,una normale esistenza all’interno della società. Tutti i licantropi descritti, sono schivi e vivono  in boschi, in modo tale da poter essere liberi di manifestare la loro natura senza problemi e soprattutto senza essere visti e braccati dagli umani stessi, che registrano la presenza di lupi selvaggi come un pericolo.
Quindi non vi è da parte dei protagonisti ne dei lettori nessuna scoperta di un mondo diverso da quello “normale”, ci si cala immediatamente in questa realtà diversa e selvaggia, nella quale in colore bianco, della neve e del manto dei lupi, è predominante.

La scrittura è frammentaria ma ben articolata con dei passi che sembrano quasi impersonali e distanti e passi che se letti ad alta voce, sono davvero molto poetici, i dialoghi sono pochi poiché ci si concentra soprattutto sui pensieri dei protagonisti e tutto ciò ovviamente aiuta a comprendere meglio la loro natura intima e i loro conflitti interiori.

Mi hanno molto colpita i flashback sia di Ren che di Malia che raccontano attraverso gli occhi della memoria, il loro passato, per entrambi molto sofferto e problematico, dove vengono anche evidenziati i temi principali del romanzo, quali il destino e la solitudine, il desiderio di amare ed essere amati e la ricerca della normalità.
Molto bella è la storia d’amore tormentata tra i due protagonisti, romantica ma complessa e sempre più difficile, chissà se l’amore in questo caso trionferà!

Assegno dunque 3 stelline.

Lya


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